My red hot truck.
Studi per una serie.
Parallelamente alla realizzazione di INTRUDERS, come già accennato, ho sentito il bisogno di scindere gli elementi di un equilibrio compositivo già saturo da quelli che erano i messaggi che volevo permeassero la mia pittura. Come spesso accade l’evoluzione comincia con la riduzione, senza però perdere una peculiarità della fotografia dell’architettura: la ridondanza.
Intruder study #2, 50 cm x 60 cm, olio su tela, 2015
Le opere che seguono erano un pensiero periferico che mancava però di una chiave di volta, fornitami da una sublime installazione di Erwin Wurm presso il MAC di Lione (FR).
Quel camion leggiadro, ironico, concreto mi ha fornito l’immagine di cui avevo bisogno per sovvertire degli ordini prestabiliti, creando una connessione dinamica tra architettura orizzontale e verticale.
Presto vedrete i risultati di questa ricerca.
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